Manga

Come ho già detto nella presentazione (ma non finirò mai di ripetere), tutto ciò che è collegato al Giappone è di mio interesse. E dire se sia nata prima la mia passione per gli anime e i manga o quella per il paese del Sole Levante è come capire se sia nato prima l'uovo o la gallina.
Casualmente alle elementari mi sono imbattuta in una rassegna di film dedicata al regista giapponese con la R maiuscola, cioè Hayao Miyazaki. La grafica e i colori dei suoi lungo-metraggi (guai a chi li definisce "cartoni animati per bambini") mi hanno colpita fin da subito, anche se a quell'età non ero ancora in grado di capirne il significato profondo e la complessità dell'intreccio. Negli anni, ho visto almeno quattro o cinque volte ogni film prodotto dallo Studio Ghibli.
Vista la mia passione per l'arte, non mi ci è voluto molto a capire che potevo imparare a disegnare anche questi soggetti. Così mi sono armata di pennarelli Copic (usati da tutti i mangaka professionisti) e ho affrontato il vasto mondo del disegno in stile manga. Ho cercato di diventare sempre più abile e mi sono fatta aiutare da tutorial su Youtube e da manuali specializzati.
Poi ho capito che gli anime non si limitavano ai film di Miyazaki, ma si esprimevano soprattutto con serie a puntate, come, ad esempio Tokyo Ghoul, Death Note e Attack on Titan. E ho copiato anche questi, studiandone lo stile, il tratto e la colorazione.

Pennarelli su carta, "Tokyo Ghoul", 2016


Pennarelli su carta, "Attack on Titan", 2015

Per finire, ho capito che tutto ciò si esprimeva tramite Fiere a tema, la più famosa in Italia, il "Lucca Comics and Game", tra ottobre e novembre di ogni anno. Qui si riuniscono tutti gli appassionati, si comprano e vendono le ultime uscite di anime e manga, si mangia ramen e sushi, si vedono mostre interessanti e stands e si personifica per un giorno il proprio personaggio preferito con un cosplay.

Pastelli su carta, copiando Sophira Lou, 2016

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